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SpaceX manda in orbita Falcon 9

Il nuovo vettore privato decolla senza incertezze e consegna alla ISS provviste e materiale scientifico. Poi torna al suolo, senza incidenti.

Elon Musk e il team di SpaceX portano a casa un altro incoraggiante risultato: il lanciatore Falcon 9 è riuscito ad atterrare con successo dopo aver rilasciato in orbita la capsula Dragon, progettata dalla stessa azienda, che conteneva rifornimenti e materiali scientifici per la Stazione Spaziale Internazionale.

Il lanciatore è partito dalla base di Cape Canaveral questo lunedì mentre in Italia era l'alba, rilasciando la capsula a circa due minuti dal decollo e passando subito dopo alle procedure per l'atterraggio. In tutto, la missione è durata otto minuti.

Nella capsula gli astronauti troveranno, oltre alle provviste, un International Docking Adapter che permetterà di agganciare automaticamente le prossime capsule di rifornimento, un sequenziatore di DNA e altro materiale per testare gli effetti della microgravità sull'uomo.

Per SpaceX questo è il quinto tentativo riuscito di atterraggio e il secondo su terra, a differenza degli altri tre atterrati nell'oceano con il supporto della base d'atterraggio mobile chiamata Of Course I Still Love You. Del Falcon 9, invece, questo è stato il secondo tentativo di lancio. Il primo, avvenuto nel 2015, ha visto il missile esplodere dopo qualche minuto dal decollo.

Nel bilancio finale, dunque, un altro fondamentale tassello per l'ambizioso piano di SpaceX di creare tecnologie atte a ridurre i costi d'accesso allo spazio e permettere, in futuro, la colonizzazione di Marte.

(Credits: puntoinformatico.it)

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Falcon 9, ritorno a Terra

SpaceX annuncia e mostra lo storico atterraggio di un suo razzo Falcon 9, un vettore che per la prima volta rientra sano e salvo dopo il suo volo in orbita. Si apre l'era dei razzi riutilizzabili, con contorno di competizione polemica.

Dopo svariati tentativi non riusciti e botti spettacolari, SpaceX ha finalmente raggiunto l'obiettivo di portare in orbita uno dei suoi razzi Falcon 9 e poi di riportarlo, ancora intatto, sulla pista da cui era decollato. Un evento probabilmente storico per l'inizio dell'era dei vettori riutilizzabili - anche se quel particolare razzo Falcon 9 non volerà più, rivela il fondatore e CEO Elon Musk.

Il ritorno al suolo e il riutilizzo dei Falcon 9 è da sempre una delle priorità di SpaceX, azienda che sta contribuendo a gettare le fondamenta del nascente business spaziale privato americano. Un business che, prevedibilmente, dovrà fare i conti con budget molto meno astronomici di quelli di NASA e sarà quindi obbligato a contenere i costi in ogni modo possibile.

Il risparmio derivante dal riutilizzo del primo stadio di un razzo vettore è al momento difficilmente calcolabile, ma SpaceX ha già tratteggiato la prospettiva di un turismo spaziale (relativamente) economico e, più in là nel tempo, del trasporto di astronauti in carne e ossa verso lo spazio e Marte.Quale che sia il futuro, in ogni caso, Musk ha già anticipato l'intenzione di non far più volare il razzo Falcon 9 che per primo è tornato al suolo intatto: si tratta di un modello in qualche modo “unico”, ha spiegato il CEO di SpaceX, e una volta verificata l'integrità dei sistemi - e quindi la sua effettiva capacità teorica di volare di nuovo - il razzo finirà in museo.

(Credits: puntoinformatico.it)

SpaceX le cause dell'esplosione del razzo nella missione CRS-7

Dopo aver analizzato i dati, gli ingegneri SpaceX hanno per il momento concluso che il colpevole del “botto” di CRS-7 è un montante usato per mantenere in posizione il serbatoio di elio contenuto all'interno del serbatoio di combustibile principale (ossigeno liquido) del secondo stadio del razzo Falcon 9.

SpaceX rivela infine che la capsula Dragon ha resistito all'esplosione del razzo Falcon 9, finendo poi in pezzi durante l'ammaraggio nell'Oceano Atlantico poco tempo dopo. Un aggiornamento al software di bordo della capsula, fin qui pensato per le future missioni con astronauti umani, permetterà l'apertura del paracadute anche in caso di incidenti come quello sperimentato da CRS-7.

(Credits: puntoinformatico)

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