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Il Moto Z avrà una fotocamera firmata Hasselblad

Stando alle indiscrezioni sarà svelata all’IFA di Berlino.

La cura di DJI sembra aver dato una netta svolta ad Hasselblad e ora, dopo la prima mirrorless medio formato e un drone, il marchio tedesco continua a democratizzarsi puntando perfino al mondo degli smartphone. Stando alle indiscrezioni, il telefonino modulare Moto Z potrebbe presto avere un modulo fotocamera firmato proprio dai re della fotografia teutonica, una belva che può dare davvero una marcia in più a Motorola.

Chiaramente il medio formato è fuori discussione ma il sensore sarà sicuramente il più grande mai visto su uno smartphone: si parla infatti tra 1/1,7 e ½ pollice, come sulle compatte più avanzate. La focale, stando sempre ai rumor, si aggirerà intorno ai 4,5 millimetri con zoom 10x e apertura tra F 3,5 e F6.

Insomma, un modulo di sicuro interesse per chi vuole qualcosa in più dalla fotografia mobile e, a quanto pare, non è neanche troppo lontano. Le fonti più accreditate dicono che dovrebbe essere presentato all’IFA, la fiera tecnologica di Berlino in partenza dal 2 settembre.

(Credits: wired.it)

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iOS, tre buchi per spiare gli utenti. Apple rilascia la patch

Identificato un trittico di vulnerabilità già attivamente sfruttate dai cyber-criminali per prendere di mira gli attivisti dei diritti civili. Cupertino solerte nel risolvere il problema.

Nuovo problema di sicurezza ad altissimo profilo per iOS, il sistema operativo mobile alla base dei gadget di Apple che deve ora affrontare una minaccia estremamente sofisticata, complessa e già utilizzata allo scopo di compromettere i terminali di obiettivi altamente sensibili.

L'attacco, identificato dai ricercatori di sicurezza come “Pegasus”, è progettato per sfruttare tre diverse vulnerabilità fin qui ignote (CVE-2016-4655, CVE-2016-4656, CVE-2016-4657) all'interno del kernel del sistema e del browser WebKit, allo scopo di eseguire il jailbreak del dispositivo all'insaputa dell'utente e infine installare codice malevolo in grado di compromettere le comunicazioni presunte sicure dell'utente.

Solo ora i ricercatori di Lookout e Citizen Lab hanno osservato Pegasus in azione per la prima volta, ma si stima che l'attacco sia già attivo dal 2013 all'epoca di iOS 7: una volta compromesso un gadget iOS, i cyber-criminali o chi per essi hanno a disposizione capacità malevole di primaria importanza come l'accesso e la compromissione di messaggi, log, calendari, email e più in generale le comunicazioni dell'utente veicolate attraverso app come Gmail, Facebook, Skype, WhatsApp, Viber, FaceTime, Mail.Ru, WeChat e via elencando. Una volta infetto, nemmeno l'aggiornamento di iOS può liberare un gadget dall'azione malevola di Pegasus.Gli analisti hanno potuto mettere le mani sulla nuova pericolosissima minaccia a iOS grazie alla collaborazione di Ahmed Mansoor, dissidente e attivista degli Emirati Arabi Uniti che ha ricevuto un link Web con la promessa di rivelazioni sulle torture subite dai prigionieri nelle carceri dello stato mediorientale. Mansoor, che non è nuovo a questo genere di tentativi di compromissione, non si è fidato dell'imbeccata e ha contattato i ricercatori che hanno svelato l'esistenza della minaccia. L'indagine è passata poi da exploit e malware ai possibili autori del codice, un gruppo israeliano avvolto nel mistero conosciuto come NSO Group.

Visto il lungo periodo di tempo in cui Pegasus è stato in circolazione è prevedibile che l'attivista degli UAE non sia stata la sola vittima (potenziale) dell'attacco: fortunatamente, per la sicurezza del resto degli utenti Apple, l'azienda ha già distribuito un aggiornamento (iOS 9.3.5) in gradi di tappare le falle sfruttate dal malware.

(Credits: puntoinformatico.it)

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Epson annuncia tre nuovi proiettori con 4K Enhancement e HDR

Epson Italia ha annunciato i proiettori EH-TW9300, EH-TW9300W ed EH-TW7300. TW9300 utilizza pannelli 3LCD da 0,74" MLA (Micro Lens Array). La risoluzione nativa è Full HD. Il proiettore può simulare la risoluzione Ultra HD grazie alla tecnologia 4K Enhancement, già vista sul modello Laser EH-LS10000. Il funzionamento è simile a quello della tecnologia eshift di JVC: il proiettore opera traslando le immagini di mezzo pixel in diagonale. TW9300 è inoltre compatibile con i contenuti in HDR (High Dynamic Range).

La luminosità raggiunge i 2.500 lumen (sia CLO, Color Light Output sia WLO, White Light Output). La lampada da 250W è accreditata di una durata pari a 3.500 ore in modalità standard e 5.000 in modalità a basso consumo. Il rapporto di contrasto dinamico è pari a 1.000.000:1 (è presente un iris dinamico). L'ottica è completamente motorizzata: lo zoom è 2,1x ed è presente anche il lens-shift (la possibilità di traslare le immagini in verticale e orizzontale), con un'escursione ±96,3% in verticale e ±47,1% in orizzontale.

TW9300 offre anche 10 memorie per la posizione della lente, in modo da poter richiamare automaticamente le impostazioni (è una funzione utile per chi utilizza schermi in 21:9: in questo modo non occorre regolare tutti i parametri manualmente). Il rapporto di tiro è 1,35 - 2,84:1. Viene anche garantita la piena compatibilità con il 3D (tramite occhiali attivi). I video in tre dimensioni vengono gestiti a 480Hz (quelli in 2D a 240Hz).

Le connessioni disponibili includono una USB 2.0 Tipo A, una USB 2.0 Tipo B (per funzioni di servizio), una porta RS-232C, la connettività WLAN opzionale, un ingresso VGA, due ingressi HDMI 2.0a con HDCP 2.2 e una porta Ethernet. La variante EH-TW9300W aggiunge la connettività wireless HDMI con un trasmettitore separato. EH-TW9300W (di colore bianco) sarà disponibile al prezzo di 3.699 Euro mentre il prezzo di EH-TW9300 (di colore nero) è fissato a 3.299 Euro.

Sulla fascia inferiore si posiziona EH-TW7300. La tecnologia utilizzata è la medesima, come anche i pannelli. A differenziare questo prodotto dagli altri modelli sono il rapporto di contrasto inferiore (160.000:1), l'assenza delle impostazioni manuali per il diaframma, la luminosità inferiore (2.300 lumen) e l'assenza dei controlli necessari per realizzare una taratura ISF. Tutto il resto delle funzioni (compreso il supporto a HDR e la tecnologia 4K Enhancement) ricalca quanto proposto da TW9300 e TW9300W. Il prezzo di listino è fissato a 2.599 Euro.

(Credits: hdblog.it)

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Ecco Disco, il drone ad ala fissa di Parrot

Raggiunge gli 80 km/h e offre un’autonomia di 45 minuti.

Non ci sono solo i quadricotteri nel mondo dei droni ed ecco che Parrot, la mamma di AR.Drone e Bebop, lancia un velivolo ad ala fissa: Disco. Leggero (750 gr) e compatto (58×115 cm), raggiunge una velocità massima di 80 km/h e offre un’autonomia di volo di 45 minuti con una sola carica.

Per i neofiti, decollo e atterraggio sono gestiti automaticamente mentre il pilota automatico ci dà una mano a controllare il volo. Quando la levetta di pilotaggio del telecomando è inclinata verso destra, per esempio, il drone ad ala fissa curva nella stessa direzione, mentre il pilota automatico si preoccupa di inclinare leggermente l’ala e di aumentare la velocità del motore. Insomma, un bell’aiuto.

Chiaramente Parrot ha pensato anche al volo con visuale in prima persona. Il visore Fpv Cockpitglasses infatti ci proietta direttamente nel cuore dell’azione permettendoci di vedere in tempo reale le riprese aeree catturate dalla telecamera frontale full hd di Disco. Tra le dotazioni troviamo poi il navigazione inerziale con accelerometro, giroscopio, magnetometro e altimetro e un modulo Gnss (Gps + Gloonass) che ci aiuta nel tracciamento del velivolo.

Il controllo invece può avvenire in due modi, tramite l’app gratuita FreeFlight Pro per smartphone e tablet iOs e Android o con il più confortevole Skycontroller 2, un nuovo telecomando wi-fi con due joystick per le manovre, trigger per le riprese e una portata teorica di 2 km. Disponibile da settembre, il pacchetto Parrot Disco, Skycontroller 2 e Cockpitglasses costerà 1.299 euro.

(Credits: wired.it)

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Android 7.0, il nuovo OS non è per tutti

Avviata la distribuzione della nuova versione, piattaforma che si tiene al passo con gli ultimi trend della realtà virtuale. Sacrificando qualche terminale più datato.

Dopo aver svelato la nuova identità dolciaria di Android più di un mese fa, Google è in queste ore impegnata a far partire la distribuzione dell'ultima release dell'OS mobile come aggiornamento per i dispositivi compatibili. Che sono pochi, almeno per il momento, e con qualche notabile eccezione. Le novità, invece, sono molte e già ampiamente discusse nel periodo di beta-testing del sistema.

Android 7.0 “Nougat” arriverà prima di tutto sui terminali Nexus 6, Nexus 5X, Nexus 6P, Nexus 9, Nexus Player, Pixel C e General Mobile 4G come aggiornamento software over-the-air, rivela Google, così come riceveranno la versione definitiva dell'OS anche tutti i dispositivi che hanno partecipato al test della beta; altri dispositivi “croccanti” equipaggiati con Nougat sono in arrivo, dice la corporation, con il terminale V20 di LG a fare da apripista alla nuova generazione androide.

Nougat include più di 250 nuove funzionalità, conferma Mountain View, che rendono l'OS mobile più “personal” che mai grazie al supporto esteso alle emoji, le impostazioni veloci semplificate, il supporto a più di una lingua locale. Android 7.0 è poi più produttivo grazie alla gestione di due app in contemporanea sullo stesso schermo, più “intelligente” nei consumi energetici, più immersivo grazie alle API di nuova generazione Vulkan e alla piattaforma per la realtà virtuale Daydream, più sicuro con l'installazione degli aggiornamenti in background, la crittografia individuale dei file e la funzionalità Direct Boot per avvii più veloci e a prova di hacker.

Il cosiddetto “multitasking” di Android 7.0, vale a dire la possibilità di far girare due diverse app una di fianco all'altra, è sicuramente uno dei punti di interesse del nuovo OS nonostante la compatibilità ballerina, una funzionalità che qualifica Nougat come un sistema pensato per rendere più capaci e versatili soprattutto i dispositivi con schermo di dimensioni extra-large.

Le tante novità di Android 7.0 non saranno in ogni caso accessibili ai proprietari di Nexus 5, che a tutt'oggi rappresenta uno dei terminali di Google più apprezzati dal pubblico, mentre per quanto riguarda il futuro della piattaforma mobile si parla di aggiornamenti distribuiti con cadenza regolare e preview per sviluppatori a tutto spiano.

(Credits: puntoinformatico.it)

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