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Epson annuncia tre nuovi proiettori con 4K Enhancement e HDR

Epson Italia ha annunciato i proiettori EH-TW9300, EH-TW9300W ed EH-TW7300. TW9300 utilizza pannelli 3LCD da 0,74" MLA (Micro Lens Array). La risoluzione nativa è Full HD. Il proiettore può simulare la risoluzione Ultra HD grazie alla tecnologia 4K Enhancement, già vista sul modello Laser EH-LS10000. Il funzionamento è simile a quello della tecnologia eshift di JVC: il proiettore opera traslando le immagini di mezzo pixel in diagonale. TW9300 è inoltre compatibile con i contenuti in HDR (High Dynamic Range).

La luminosità raggiunge i 2.500 lumen (sia CLO, Color Light Output sia WLO, White Light Output). La lampada da 250W è accreditata di una durata pari a 3.500 ore in modalità standard e 5.000 in modalità a basso consumo. Il rapporto di contrasto dinamico è pari a 1.000.000:1 (è presente un iris dinamico). L'ottica è completamente motorizzata: lo zoom è 2,1x ed è presente anche il lens-shift (la possibilità di traslare le immagini in verticale e orizzontale), con un'escursione ±96,3% in verticale e ±47,1% in orizzontale.

TW9300 offre anche 10 memorie per la posizione della lente, in modo da poter richiamare automaticamente le impostazioni (è una funzione utile per chi utilizza schermi in 21:9: in questo modo non occorre regolare tutti i parametri manualmente). Il rapporto di tiro è 1,35 - 2,84:1. Viene anche garantita la piena compatibilità con il 3D (tramite occhiali attivi). I video in tre dimensioni vengono gestiti a 480Hz (quelli in 2D a 240Hz).

Le connessioni disponibili includono una USB 2.0 Tipo A, una USB 2.0 Tipo B (per funzioni di servizio), una porta RS-232C, la connettività WLAN opzionale, un ingresso VGA, due ingressi HDMI 2.0a con HDCP 2.2 e una porta Ethernet. La variante EH-TW9300W aggiunge la connettività wireless HDMI con un trasmettitore separato. EH-TW9300W (di colore bianco) sarà disponibile al prezzo di 3.699 Euro mentre il prezzo di EH-TW9300 (di colore nero) è fissato a 3.299 Euro.

Sulla fascia inferiore si posiziona EH-TW7300. La tecnologia utilizzata è la medesima, come anche i pannelli. A differenziare questo prodotto dagli altri modelli sono il rapporto di contrasto inferiore (160.000:1), l'assenza delle impostazioni manuali per il diaframma, la luminosità inferiore (2.300 lumen) e l'assenza dei controlli necessari per realizzare una taratura ISF. Tutto il resto delle funzioni (compreso il supporto a HDR e la tecnologia 4K Enhancement) ricalca quanto proposto da TW9300 e TW9300W. Il prezzo di listino è fissato a 2.599 Euro.

(Credits: hdblog.it)

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Con Osmo Pro e Raw DJI vuole conquistare i registi

Piccole e compatte, offrono il 4K Raw e foto a 16 megapixel.

DJI rinnova Osmo aggiungendo due nuovi modelli: Raw e Pro. La videocamera per smartphone superstabilizzata e in 4K firmata dai leader dei droni torna in due versioni dedicate a chi vuole realizzare video di altissima qualità. Caratterizzati entrambi dalla peculiare forma a bastoncino, con la lente montata sopra una manopola, il modello Pro monta un sensore micro 4/3 e offre la possibilità di realizzare video in 4K a 30 fps e scattare foto a 16 megapixel. Come suggerisce il nome, la sorella maggiore Raw aggiunge la possibilità di girare video 4K Raw sempre a 30fps più un gimbal avanzato che migliora ancora di più la stabilizzazione in caso di riprese e scatti d’azione.

Viste le specifiche, questi due nuovi modelli sono pensati soprattutto per i professionisti come indicato anche dal prezzo. La Pro infatti parte da 2.249 euro mentre la Raw da 4.299

(Credits: hdblog.it)

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La tua TV 4K è già obsoleta?

Le trasmissioni televisive in 8K, sedici volte la risoluzione Full HD, partiranno in Giappone dal 2020. Una nuova rivoluzione nella qualità d'immagine è alle porte.

Avete appena acquistato un televisore UHD o 4K? Sappiate che è già sorpassato. O potrebbe esserlo presto, guardando lo stato dell'arte dell'evoluzione tecnologica. Seppure in Italia le trasmissioni 4K siano ancora a un livello sperimentale (come la finale di Champions League trasmessa da Mediaset e alcuni incontri degli Europei di calcio sulla Rai via satellite), e non si conosca ancora la data in cui diverranno regolari, in Giappone lo spettacolo dell'Ultra Alta Definizione è una realtà consolidata da tempo: tanto che ora il Paese del Sol levante punta al 2020 per l'avvio di trasmissioni ufficiali in 8K, o Super Hi-Vision secondo la terminologia coniata dall'ente televisivo giapponese NHK.

I telespettatori nipponici potranno avere un primo assaggio del futuro in occasione delle XXXI Olimpiadi di Rio de Janeiro, in programma dal 5 al 21 agosto. L'OBS (Olympic Broadcasting Services) ha infatti comunicato che riprenderà 130 ore di eventi in 8K, su un totale delle 7mila complessive dei Giochi, che comprenderanno le spettacolari cerimonie di apertura e chiusura. Tra le discipline che saranno trasmesse in Super Hi-Vision figurano nuoto, judo, atletica leggera e calcio. Le riprese in 8K serviranno anche a fornire contenuti in Ultra HD-4K per trasmissioni test che, come già detto, riguarderanno anche l'Italia. Tutti gli altri eventi delle Olimpiadi di Rio saranno trasmessi in formato Full HD (1080p) con audio surround 5.1 canali. I giapponesi saranno quindi i primi a potersi deliziare della definizione 4320p, sedici volte quella Full HD (1080p), presumibilmente in spazi pubblici dal momento che gli apparecchi televisivi compatibili sono ancora scarsamente diffusi nelle abitazioni.

Sigle: facciamo chiarezza
I termini Ultra HD, 4K e 8K sono spesso utilizzati in modo poco corretto. Diciamo innanzitutto che il termine giusto per indicare gli schermi e le trasmissioni che vanno oltre l'HD (risoluzione 1080p) è Ultra HD (Ultra High Definition Television), nome dato allo standard approvato dalla SMPTE con il documento ST 2036. Il primo elemento di confusione nasce dal fatto che questo standard prevede due diverse risoluzioni, denominate rispettivamente 1 e 2.

La UHDTV1 è pari a 3840x2160 pixel ed è quella che, tanto per aumentare la confusione, viene erroneamente indicata dai costruttori di tv come “4K” (con l'intento di creare una semplificazione a fini commerciali). In realtà, il formato 4K è destinato alle sale cinematografiche, tanto che prevede un rapporto d'aspetto di 21:9 e non 16:9 come quello televisivo. La UHDTV2, invece, è pari a 7680x4320 pixel. Ad essa è stato attribuito l'appellativo “8K”, ma i giapponesi della NHK (che ne sono i maggiori artefici) preferiscono chiamarla Super Hi-Vision.

Ecco dunque chiarito il significato delle due sigle: 4K perché la risoluzione orizzontale si avvicina a 4000 pixel (il suffisso K, indicando le migliaia, aggiunge tre zeri), 8K perché la stessa risoluzione è prossima a 8000. Per analogia, dunque, la risoluzione Full HD andrebbe considerata come 2K, ma tale denominazione non è mai stata utilizzata a livello commerciale.

Le figure che seguono aiutano ad avere un immediato impatto visivo sulle differenze tra i vari formati.

Secondo gli esperti della NHK, le immagini fornite da un display 8K sono talmente definite da non consentire a chi guarda di riconoscere i singoli pixel, come avviene usualmente con gli schermi di risoluzione inferiore. Si tratta di una frontiera decisiva per la riproduzione elettronica delle immagini, oltre la quale non è possibile andare senza uscire dagli angusti confini della visione bidimensionale. Come spiega il professor Yoshihiro Fujita, ordinario di tecnologie di trasmissione all'Università Ehime ed ex manager degli Science and Technology Research Laboratories della NHK e che si occupa di questa tecnologia fin dagli esordi: “Il senso di realismo che si può avere da un display 8K non può essere migliorato, ad esempio passando a tecnologie come 16K o 32K”. Siamo dunque a un punto finale? Certamente no, ma la strada dell'evoluzione nel prossimo futuro dovrà passare per il 3D (in una chiave diversa da quella finora proposta) e la realtà virtuale.

Specifiche tecniche e dispositivi
Dal punto di vista tecnico, la TV 8K prevede un rapporto di aspetto 16:9 su schermi da 33 megapixel (7680x4320 pixel). Un singolo fotogramma UHDTV contiene quindi in altezza e larghezza 16 volte il numero di pixel di un fotogramma Full HD. Il segnale non compresso si trasferisce a 24Gbit/s. Oltre alla risoluzione, a differenziare la UHDTV dall'attuale HDTV ci sono anche il frame rate raddoppiato e l'audio multicanale, che passa da 5.1 canali a 22.2, per effetti surround decisamente più coinvolgenti.

Come abbiamo già accennato la madre di questa tecnologia televisiva è NHK, il servizio pubblico radiotelevisivo giapponese, che l'ha sviluppata insieme a un gruppo di broadcaster europei: BBC, Rai, ORF, SRG SSR, ARD e ZDF. Le radici della Super Hi-Vision risalgono addirittura al 1995, ma è solo nel 2007 che i nuovi formati video diventano uno standard. Iniziano poi una serie di esperimenti, suggellati da test pubblici di trasmissione del segnale nel formato 4320p via satellite, via cavo e, infine, tramite rete digitale terrestre. Nel 2012 la Super Hi-Vision è ormai una tecnologia matura e pronta per essere accolta e sviluppata dall'industria degli apparecchi televisivi e dai broadcaster, specialmente dopo avere ricevuto l'imprimatur dell'ITU (International Telecommunications Union).

Sempre sul fronte tecnologico, nel febbraio 2012 la NHK realizza il primo sensore CMOS per videocamere in grado di registrare in formato nativo UHDTV, con un frame rate di 120 fps. Una delle prime telecamere cinematografiche 8K (la PMW-F65) è sviluppata dalla Sony. Nello stesso anno Sharp presenta al Consumer Electronics Show (CES) di Las Vegas il primo prototipo di televisore 8K, il modello LV-85001, 85 pollici, messo poi in commercio nel 2015 allo stratosferico prezzo di 130mila dollari.

A gennaio 2016, sempre in occasione del CES di Las Vegas, LG presenta l'UH9800, il primo tv 8K “production-ready”, cioè per la produzione in serie e non un prototipo, dalle mastodontiche dimensioni di 98 pollici di diagonale. Un prodotto analogo è presentato, nella stessa sede, anche da Samsung (UN98S9). Grazie alla rapida evoluzione delle tecniche di produzione e alle previsioni di vendita, questi modelli dovrebbero avere un costo sensibilmente inferiore all'85 pollici Sharp, anche se Samsung e LG non li hanno ancora inseriti a listino.

Per contrastare la concorrenza, Sharp ha risposto lanciando il modello (LC-80XU30, reclamizzato con l'ambigua denominazione “4K Next” e “8K”. Tanto che viene da chiedersi: è un 4K o un 8K? Analizzandone in dettaglio le caratteristiche si scopre che la risoluzione del pannello LCD è quella di un 4K (3840x2160), ma il numero di pixel dello schermo è notevolmente superiore a quello di un comune Ultra HD. Sharp ha utilizzato infatti la propria tecnologia Quattron Pro, che prevede l'aggiunta di un quarto colore, il giallo, ai tre primari: rosso, verde, blu (RGB). Ma non solo: ogni pixel viene suddiviso in due sub-pixel, raddoppiando la luminanza dell'immagine, che risulta composta non solo dal trio RGB (rosso, verde, blu) ma anche dal BYR (blu, giallo, rosso).
Con questo espediente, Sharp è riuscita a produrre un televisore la cui resa, in termini di percezione delle immagini, si avvicina molto a quella di un 8K, pur senza impiegare i costosi pannelli LCD a risoluzione 4320p.

Sfida tra Giappone e Cina
Se il Giappone può essere considerato la patria dell'evoluzione tecnologica della TV in Ultra Alta Definizione, la Cina, con i suoi numerosi abitanti e il suo continuo trend di crescita, promette di essere il mercato più interessante per i nuovi televisori 8K. Secondo i dati statistici dell'istituto IHS il boom dei televisori 8K è previsto nel 2020, in concomitanza con le Olimpiadi di Tokyo. Secondo uno dei maggiori analisti della società, Paul Gray, “L'utente medio cinese è molto propenso all'acquisto di nuovi prodotti pur di essere sempre aggiornato. Ciò permetterà una rapida espansione di TV 8K, soprattutto nella versione da 65 pollici. Elemento da non sottovalutare è, inoltre, la scaramanzia dei cinesi, che considerano il numero 8 un portafortuna e ciò potrebbe influenzare considerevolmente la diffusione di questo nuovo tipo di tecnologia. Infatti, la fonetica della parola otto è molto simile a ricco, che indica prosperità e successo”.

IHS prevede che la produzione dei pannelli LCD a Ultra Alta Risoluzione passerà dal 4 per cento attuale al 35 per cento nel 2018. Sempre secondo Gray, “le emittenti televisive dovranno essere pronte ad effettuare il rapido aggiornamento delle loro attrezzature per restare al passo con i tempi, poiché la diffusione dei nuovi apparecchi TV 8K potrebbe essere più rapida del previsto”.

Il maggiore ostacolo alla crescita dei televisori 8K sono le preferenze dei consumatori in fatto di dimensioni dello schermo. “La 8K necessita di schermi molto grandi, altrimenti la maggiore definizione non è visibile alle normali distanze di visione - prosegue Gray - Le dimensioni medie degli schermi sono cresciute di un pollice all'anno nello scorso decennio, ma siamo ancora lontani dal poter considerare gli schermi oltre i 70 pollici come di uso comune. Un'accelerazione alla diffusione di TV 8K potrà venire, quindi, dalla capacità di fabbricare televisori nel formato 65 pollici”.

(Credits: puntoinformatico.it)

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UDOO X86: la scheda per maker più potente di sempre

Grazie alla CPU da 2,5 GHz e a 8 GB di Ram batte di misura tutti i concorrenti.

Quando ti presenti come “La board per maker più potente di sempre” è chiaro che attirerai l’attenzione, ma dalle parole Udoo è passata ai fatti presentando la sua X86. Dotata di CPU Intel Quad Core da 2,5 GHz a 64-bit e fino a 8 GB di Ram, stando ai dati pubblicati su Kickstarter batte di misura tutte le concorrenti, dal RaspBerry Pi3 al Tegra K1 passando per il BeagleBone Black.

L’idea dell’azienda italiana è di avere non solo una scheda per maker ma uno strumento potente e versatile che racchiude un PC e un Arduino 101 in soli 12×8,5 centimetri, uno strumento capace di caricare in scioltezza Android, Linux e Windows 10, 8.1 e 7, con tante caratteristiche dedicate a chi smanetta.

X86 infatti è in grado di supportare tre display a 4K, ha un giroscopio a sei assi e il Bluetooth, mentre la funzione cluster consente di mettere più schede in linea per farsi il proprio supercomputer. Disponibile in crowdfunding su Kickstarter, X86 ha superato l’obiettivo 40 giorni prima della fine del finanziamento e ora viene proposta a partire da 89 dollari. Le spedizioni invece partiranno dal novembre prossimo.

(Credits: wired.it)

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Vimeo inizia ad attivare lo streaming in 4K per alcuni utenti

Vimeo ha annunciato un'importante novità. Il servizio streaming on demand ha infatti iniziato ad attivare lo streaming adattivo, quello che consente di ottimizzare la riproduzione dei video in relazione alla banda disponibile ed al dispositivo utilizzato. In questo modo si potranno visualizzare i filmati con la miglior qualità possibile, compatibilmente con gli strumenti ed il collegamento internet utilizzati.

Lo streaming adattivo permette anche di visualizzare video in streaming a risoluzione 4K (corrispondente alla qualità più elevata), un'opzione che, fino ad ora, non era disponibile. Da tempo, infatti, era consentito il caricamento di video in 4K, ma senza la possibilità di poterli visionare, a risoluzione nativa, utilizzando lo streaming (era invece consentito il download).

Lo streaming adattivo sarà rilasciato progressivamente: inizialmente verrà abilitato solo per una ristretta platea di utenti, con l'obiettivo di raggiungere la piena integrazione nel primo trimestre del 2016 (si parla della prima parte del trimestre, quindi l'inizio del prossimo anno). Lo streaming adattivo è già integrato nelle applicazioni per i dispositivi iOS e Apple TV. Nei prossimi mesi arriveranno aggiornamenti anche per le applicazioni indirizzate ai prodotti Roku, Amazon TV e Android.

(Credits: hdblog.it)

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