Microsoft semplifica la scansione 3D
Redmond lavora alla “democratizzazione” della tecnologia. Con un'app per smartphone che sfrutta la normale fotocamera posteriore.
Lavorando assieme ai ricercatori della Oxford University, Microsoft Research ha realizzato un progetto di scansione 3D “ubiqua” chiamato MobileFusion e basato sul solo utilizzo di uno smartphone consumer.
L'obiettivo principale consiste nel semplificare quanto più è possibile la fase di acquisizione dei modelli tridimensionali.
Diversamente dai gadget della concorrenza, MobileFusion non richiede l'impiego di hardware aggiuntivo: basta usare l'apposita app con uno smartphone recente dotato di fotocamera posteriore capace di acquisire video, riprendendo il soggetto da scansionare da diverse angolazioni per creare un modello 3D adeguato ad applicazioni di stampa 3D.
La cattura del video funziona in stereoscopia, così da ottenere tutte le informazioni di profondità necessarie al rendering del modello tridimensionale.
Tutti i calcoli utili al suddetto rendering vengono eseguiti il locale dal SoC dello smartphone senza bisogno di backend “cloud” o servizi telematici, fatto che secondo i ricercatori favorisce l'impiego di MobileFusion in zone non raggiunte da Internet o da network wireless.
Proprio la scansione 3D di oggetti e paesaggi in luoghi remoti rappresenterebbe per i ricercatori una delle applicazioni ideali per la nuova tecnologia, un sistema che vorrebbe estendere quanto più è possibile “l'accessibilità e l'ubiquità della scansione 3D” a costi estremamente ridotti.
Gli autori dello studio hanno impiegato un iPhone 6 per catturare un video da 320x240 pixel a 25Hz, video poi convertito in tempo reale in “mesh” 3D con tanto di texture. Prevedibilmente, i piani per il futuro prevedono di estendere il supporto di MobileFusion ai principali ecosistemi mobile con app specifiche per Android, iOS e naturalmente Windows Phone/Mobile.
(Credits: puntoinformatico)