https://www.claudioini.it/blog/

Internet of Things in azienda, opportunità e rischi dietro l'angolo

Internet of Things è pronto a scatenare una vera e propria rivoluzione, anche nel mondo delle aziende.

La società di analisi di mercato Gartner osserva infatti che entro il 2020 oltre la metà dei nuovi processi di business includeranno un qualche elemento del paradigma IoT. L'impatto di Internet of Things nella vita dei consumatori e nei modelli di business delle aziende sta crescendo rapidamente e, allo stesso tempo, cala il costo dei dispositivi che includono sensori e tecnologie di comunicazione per la connessione ad altri dispositivi, sistemi e persone.

“Quegli usi di IoT che prima erano irrealizzabili diventeranno sempre più la realtà. Internet of Things è rilevante in qualsiasi settore, sebbene non in tutte le applicazioni. Non vi saranno "applicazioni puramente IoT” ma vi saranno molte applicazioni capaci di fare leva su IoT in un piccolo o grande aspetto del loro funzionamento. Di conseguenza gli analisti di business e gli sviluppatori di processi che hanno l'informazione al centro dovranno avere le competenze e gli strumenti per implementare quegli aspetti di IoT che possono giocare un ruolo chiave nei loro sistemi" osserva W.Roy Schulte, vicepresidente e distinguished analyst per Gartner.

Tuttavia, come ogni novità, Internet of Things nasconde qualche insidia, soprattutto per il mondo aziendale. Gartner, ad esempio, si aspetta che lo sviluppo e l'allestimento del 75% dei progetti IoT non riuscirà a rispettare la tabella di marcia e andrà incontro, di conseguenza, a spese superiori al previsto. Più il progetto è ambizioso e complicato, maggiore sarà lo sforamento delle tempistiche. Per alcuni progetti si scenderà a compromessi per poterli mantenere nelle tempistiche previste, con ripercussioni anche significative sulle prestazioni, sulla sicurezza o sull'integrazione nei processi esistenti. Sul medio/lungo termine questi compromessi porteranno a dover rimaneggiare o addirittura riallestire i progetti IoT.

La natura delle soluzioni IoT, il modo in cui sono allestite e il tipo di dati generati, sollevano poi nuove implicazioni su sicurezza e privacy che le aziende devono iniziare ad affrontare. Si tratta di rischi che crescono rapidamente, portando a nuove complessità per la maggior parte dei responsabili IT e di business.

“IoT ha l'enorme potenziale di raccogliere continuamente informazioni sull'ambiente circostante. L'integrità di queste informazioni sarà importante per prendere decisioni personali e di business, dalle diagnosi mediche alla protezione dell'ambiente, da comandi per modificare l'operato di macchinari all'identificazione e autorizzazione dell'accesso fisico. La nascita di un mercato nero di sensori compromessi significa che i dati possono essere danneggiati o sostituiti con dati non accurati o deliberatamente manipolati. Questo scenario stimolerà la crescita di prodotti e servizi per la privacy, portando ad un ampio confronto pubblico riguardante il suo futuro, i mezzi per proteggere la privacy individuale e il ruolo della tecnologia e del governo nella protezione della privacy” ha precisato Ted Friedman, vicepresidente e distingushed analyst per Gartner.

Gartner crede, di conseguenza, che il budget medio richiesto dalla sicurezza IT, dalle tecnologie operative e dalla sicurezza IoT andrà a crescere da meno dell1% attuale al 20% del budget di sicurezza complessivo nel 2020.

Chi attualmente opera già nel campo della cybersecurity sta già presentando roadmap e architetture per la sicurezza IoT, in anticipo rispetto alle opportunità che offrirà il mercato. Intanto vi sono piccole startup dedicate in maniera specifica alla sicurezza IoT che offrono prodotti e servizi di prima generazione. I grandi vendor di sicurezza hanno già iniziato ad acquisire alcune di queste startup per supportare i propri piani e andare a completare l'offerta di sicurezza.

(Credits: businessmagazine.it)

https://www.claudioini.it/blog/

CES 2016, Samsung: l’Internet delle Cose è già qui

L’Internet delle Cose continua a essere una priorità per la casa coreana, che sul palco del CES ha portato anche i partner.

È da qualche tempo ormai che Samsung spende molte energie nel mondo dell’Internet delle Cose. L’anno scorso al CES il gruppo coreano aveva annunciato che in cinque anni tutti i suoi prodotti sarebbero nati già connessi alla Rete e quest’anno, sullo stesso palco, ha snocciolato i progressi in materia portando sotto i riflettori i numerosi partner che stanno aiutando la multinazionale a fare dell’IoT una realtà a portata di mano.

Alcuni dei prodotti che Samsung ha in mente per il futuro di questa tecnologia li abbiamo visti a Las Vegas e stanno già facendo il giro del mondo: uno su tutti è Family Hub, il frigorifero con display che suggerisce ricette sulla base del cibo contenuto e permette di fare la spesa senza allontanarsi dal frigo. Ma non è l’unico.

Nel corso di una dimostrazione congiunta con Terry Myerson di Microsoft, la multinazionale di Redmond ha annunciato una partnership con Samsung sul tema IoT e ha avuto modo di mostrare (sul già annunciato tablet Windows 10 Galaxy TabPro S) l’integrazione dell’assistente vocale Cortana con l’ecosistema Samsung SmartThings dedicato alla domotica.

A un semplice quesito verbale il PC può rispondere interrogando gli elementi della casa e informando gli utenti sulla durata rimanente del ciclo di lavaggio, sull’utilizzo dei singoli elettrodomestici, su eventuali anomalie nei consumi energetici e molto altro.

Per quel che riguarda l’universo di fitness e salute, il bio-processore Samsung presentato pochi giorni fa si integrerà con la S-Patch, un cerotto smart in grado di connettersi con un’app sviluppata appositamente e raccogliere dati su battito cardiaco e altre informazioni da mostrare al medico curante in caso di bisogno.

Gli esempi si susseguono durante il keynote Samsung, al termine del quale il gruppo conferma le promesse fatte in quest’ambito negli anni passati: la piattaforma SmartThings rimarrà aperta ai contributi di realtà e sviluppatori esterni e la maggioranza dei dispositivi sfornati sarà predisposta per dialogare con i gadget circostanti. La multinazionale inoltre sta stringendo ulteriori alleanze: da una parte con partner commerciali come BMW e il gruppo Ascott (che progetta di smartificare a breve tutte le sue proprietà), dall’altra con governi e istituzioni al lavoro sulle smart city di tutto il pianeta.

La parola chiave, in ogni caso, per Samsung è collaborazione: solo continuando a lavorare su una piattaforma aperta, intercompatibile e in grado di accogliere i contributi dei settori industriali e commerciali più disparati si riuscirà a far crescere il fenomeno dell’Internet delle Cose. Un fenomeno in realtà già tangibile, ma che c’è bisogno di rendere più pervasivo perché rappresenti veramente un progresso per tutti: secondo la casa coreana crederci è“un dovere verso i propri clienti e verso la società”.

(Credits: wired.it)

Internet Of Things” è per tutti.
Le case intelligenti in un futuro non così lontano, permetteranno di controllare tutto – dalle luci alla temperatura della doccia al telefono. Il dispositivo Nuimo che si connette a tutti gli altri presenti in casa, permette il controllo attraverso semplici gesti. Ha un design minimal, di forma circolare con una ghiera rotante e una griglia di led che mostra l’icona relativa alla scelta. Basta premere per selezionare i comandi e muovere la mano sul dispositivo per passare da un’app all’altra, per controllare tutto!

(credits: DIGITALIC)

Newer Posts

Custom Post Images

se vuoi offrirmi un caffè per la manutenzione di questo sito!