Cosa vede un drone autonomo che scansa ostacoli a 50 km/h
Torniamo a parlare di droni con l'ultimo filmato giunto in rete da una prospettiva insolita. Un team di ricercatori del MIT ha infatti realizzato un sistema di navigazione autonoma che permette ai piccoli UAV di sfrecciare a 50 km/h tra i rami degli alberi, con riconoscimento della traiettoria da seguire e degli ostacoli. La tecnologia su cui si basa si chiama ‘Pushbroom Stereo’ ed è stata realizzata dai due giovani Adam Barry e Russ Tedrake al Robot Locomotion Group del Computer Science and Artificial Intelligence Lab (CSAIL).
Tutti stanno realizzando droni di questi tempi, ma nessuno sa davvero come permettergli di evitare di finire dove non devono - ha raccontato Barry - I sensori come Lidar sono troppo pesanti per essere inseriti su velivoli di queste dimensioni, e creare mappe dell'ambiente da attraversare in anticipo non è pratico. Se vogliamo droni che volino rapidamente e nel mondo reale abbiamo bisogno di algoritmi migliori, più rapidi.

Per testare il sistema il team ha realizzato un drone con apertura alare di 34 pollici e peso sotto i 450g, con due fotocamere poste sulle ali e due processori simili a quelli che si trovano all'interno degli smartphone. A differenza della concorrenza, in grado di riconoscere ostacoli lontani 1, 2 o 3 metri di distanza, il loro algoritmo è in grado di processare immagini di oggetti lontani anche 10 metri, aumentando così la velocità di esecuzione. Servono solo 8.3 millisecondi per processare un frame, abbastanza per volare tra i rami degli alberi a quasi 50 km/h senza l'ausilio di un pilota in carne ed ossa al comando.
La CSAIL sostiene che il sistema ideato da Barry e i suoi colleghi è 20 volte più rapido dei software esistenti, per di più il codice è open source e disponibile su GitHub per tutti coloro che vogliano cimentarsi in questo campo.
(Credits: hdblog.it)